Month: November 2017

La Cirenaica a Bologna

Abstract S’intende lavorare sugli intrecci tra toponomastica, storia locale e storia generale. Partendo dalla storia locale, con un’indagine sulla toponomastica del rione Cirenaica a Bologna, sarà possibile ripercorrere, attraverso i nomi delle vie, alcune vicende della storia nazionale e mondiale e ragionare sulla rappresentazione collettiva di tali vicende. La ricerca sulla toponomastica rimanderà in particolare alla storia dell’espansione coloniale italiana e alla storia della Resistenza.   Oggetto del laboratorio Il rione Cirenaica a Bologna si trova nel quartiere San Vitale ed è demarcato dalla ferrovia Bologna-Portomaggiore a sudovest e dalla direttissima Bologna-Firenze a nord-est. Chi passeggia per le strade del rione con occhio attento e curioso, si accorge di certo che molte vie della zona hanno cambiato nome; le targhe delle strade, infatti, segnalano assieme al nuovo nome quello che è stato sostituito. Quando il rione fu costruito, la toponomastica era tutta celebrativa delle conquiste italiane in Libia, da qui l’appellativo di rione Libico o Cirenaica; successivamente, nel secondo dopoguerra, i nomi delle vie furono cambiati e sostituiti con quelli di patrioti e partigiani antifascisti. L’unica via che mantiene il nome originario è la centrale via Libia che collega, attraverso un ponte sulla ferrovia, il rione della Cirenaica al quartiere San Donato. Finalità Indagando sulla sostituzione dei nomi delle vie, si vedrà come nell’analisi toponomastica si intrecciano storia, biografie, avvenimenti e memorie. Classi coinvolte Il laboratorio è indirizzato ad...

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Gli sci di Primo Levi

Abstract Partendo dalla breve esperienza in montagna come partigiano, si seguirà la vicenda di Primo Levi, nelle sue varie fasi: dall’arresto, al trasferimento a Fossoli e alla deportazione ad Auschwitz. Il pretesto della testimonianza di un partigiano valdostano, che grazie agli sci abbandonati da Levi riesce a raggiungere il confine svizzero e mettersi in salvo, viene utilizzato come partenza per l’approfondimento sui luoghi della memoria storica dalla Resistenza fino ai campi di concentramento. Ecco come in  una semplice storia individuale, narrata da un testimone, si inserisce la “grande storia” rendendola ancora più viva e comprensibile. Oggetto del laboratorio A partire dalla testimonianza di un ex partigiano che ha assistito all’arresto di Primo Levi, si ricostruirà il viaggio attraverso le tappe della deportazione, dal campo di transito di Fossoli,  fino all’arrivo al lager di Auschwitz. Si prenderanno in esame tre tipi di fonti: 1.estratti dalla video-intervista, tratti dal documentario “Gli sci di Primo Levi” ( a cura di Bruna Bertani, per RAI5)     2.proclami della Repubblica Sociale Italiana, che applicano anche sul territorio italiano le leggi razziali tedesche, con il conseguente arresto e  deportazione degli ebrei italiani. 3.video intervista ad una  testimone, ex partigiana ebrea, Luciana Nissim, deportata al campo di Fossoli e successivamente ad Auschwitz, insieme a Primo Levi 4.materiale fotografico tratto dall’Album Auschwitz, con le immagini scattate dai nazisti nel maggio del ’44, che testimoniano la fase dell’arrivo dei...

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Cari amici di un tempo non lontano

Abstract   Le tracce della celebrazione del ricordo dei caduti del primo conflitto mondiale sono ben visibili ancora oggi, p.es. nei monumenti, nella toponomastica urbana o nelle targhe commemorative. Dietro tutti questi nomi vi sono però le storie di coloro che vissero in quegli anni e morirono durante la Grande guerra. Sulla scorta delle numerose ricerche e iniziative promosse in occasione del centenario di questo evento, il laboratorio di storia digitale di seguito illustrato vuole realizzare un percorso di ricerca e interpretazione di fonti storiche, che vada oltre la superficie marmorea di una targa commemorativa conservata presso il Collegio San Carlo di Modena. Destinatari e attori di tale laboratorio sarà una classe quindi di una scuola secondaria di secondo grado.   INTRODUZIONE   Nella cornice degli studi e delle iniziative in occasione del centenario della prima guerra mondiale, il tema del ricordo dei caduti ha un notevole spazio (cfr. bibliografia), oltre a godere di una vasta visibilità, se non altro per la presenza di monumenti dedicati ai caduti pressoché in ogni centro abitato dei paesi ex belligeranti. Al termine del primo conflitto mondiale, il Liceo Ginnasio San Carlo di Modena volle onorare i propri studenti o ex studenti caduti collocando una lapide commemorativa. Si procedette quindi alla raccolta dei nominativi dei caduti e di materiale a essi relativo. L’Archivio storico del Collegio San Carlo conserva documenti relativi a queste...

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Carosello e la mutazione individualista

Abstract Dal 1957 al 1977 la RAI trasmise in fascia serale, alle ore 20.50, dopo il telegiornale delle 20.30, per circa dodici minuti, “Carosello”, una trasmissione pubblicitaria di educazione/stimolazione/intrattenimento sui nuovi consumi che, attraverso quattro o cinque filmati pubblicitari in bianco e nero, con un format tutto italiano e anomalo, fu capace di assorbire diversi tipi di spettacolo e di adempiere ad una molteplicità di funzioni. Mentre la società italiana attraversava gli anni del boom economico, per poi maturare una forte contestazione sia studentesca che del mondo operaio (1968-69) e infine scontrarsi con la crisi economica del 1973 e la stagione stragista, la Rai della paleo-televisione, prima delle aperture alla nuova fase della neo-televisione commerciale, intratteneva un pubblico eterogeneo di bambini, donne, adulti, attorno al nuovo focolare domestico della televisione di Stato, dentro un “ghetto dorato”, per dirla con il critico A. Grasso, che accompagnò la trasformazione dell’Italietta da mondo arcaico e contadino ad una nuova società dei consumi, stigmatizzata con toni durissimi da P.P. Pasolini (lo scrittore parlò dell’avvento di una nuova forma di omologazione e di un più pervasivo fascismo) o esaltata da altri (ad es.P. Dorfles) perché sarebbe stata capace di introdurre una profonda modernizzazione e laicizzazione degli stili di vita del paese. La tesi che si intende discutere ruota attorno al saggio G. Gozzini “La mutazione individualista”, Gli italiani e la televisione, 1954-2011, per Laterza....

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Resistenza come scelta

La partecipazione dei civili alla guerra di liberazione nei confronti del regime di occupazione tedesco rappresenta un tema delicato, ma imprescindibile. I ragazzi che troviamo oggi nelle classi non hanno avuto il contatto con le fonti orali sul quale hanno potuto contare le generazioni precedenti, eppure i tentativi di negazionismo o celebrativi richiedono che la questione sia affrontata fornendo un metodo di lavoro che, facendo uso di fonti di varia natura, superi i tentativi di strumentalizzazione. In questo modo la Resistenza e la riflessione sulle scelte che gli italiani furono costretti a compiere in un preciso momento storico, possono diventare strumenti per esercitare il senso critico e chiave di lettura per le vicende di attualità. Oggetto del laboratorio: attraverso l’analisi delle fonti si cercherà di ricostruzione il panorama estremamentre variegato delle motivazioni che portarono i partigiani a resistere al regime imperante. Finalità del laboratorio: guidare i ragazzi a riconoscere, attraverso l’esame di fonti di vario tipo, come vari protagonisti siano giunti a scegliere quale posizione prendere. Esercitare il senso critico nel riconoscere aspetti retorici volti alla persuasione nella propaganda di regime e negli appelli alla resistenza. Classi coinvolte: classi 3e, scuola secondaria di primo grado. Durata: 8 ore Prerequisiti: Conoscenze di base degli avvenimenti della seconda guerra mondiale in Italia Esperienza di base nell’uso delle fonti storiche Dimestichezza con le tipologie testuali presenti nel quotidiano Obiettivi: compiere un percorso...

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